SCAMBIO SUL POSTO FOTOVOLTAICO 2015
Lo scambio sul posto è un sistema di remunerazione del costo sostenuto per il prelievo dell'energia elettrica quando, attraverso un impianto fotovoltaico, otre che a prelevare energia si immette. Lo scambio sul posto viene sempre calcolato in euro, cioè sulla base dell'energia elettrica prodotta, immessa e prelevata si determina il controvalore in euro dell'energia scambiata sulla base delle regole dello scambio sul posto che andremo a spiegare.
E' bene subito precisare che chi installa un impianto fotovoltaico in scambio sul posto continua a pagare la bolletta elettrica sulla base dell'energia elettrica prelevata. L'energia elettrica prelevata, dall'installazione dell'impianto fotovoltaico, si riduce del 20-40% grazie dell'autoconsumo. L'autoconsumo è quella quantità di energia elettrica che viene prodotta dall'impianto fotovoltaico e istantaneamete consumata dall'utente in Scambio sul posto.
Tramite i sistemi di accumulo è possibile aumentare fino al 90% la quantità di energia autoconsumata ma, vedremo in seguito, che avendo il sistema di accumulo un costo non trascurabile ed essendo ancora non ben inquadrati i requisiti degli stessi sistemi di accumulo richiesti dal gestore della rete elettrica, al momento ancora non è conveniente installarlo (neanche economicamente).
Torniamo allo scambio sul posto. La quantita di energia che viene immessa nella rete elettrica sarà la quantità di energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico MENO la quantità di energia elettrica autoconsumata.
L'energia elettrica immessa viene venduta e contabilizzata dal GSE, tramite lo scambio sul posto, e diviene un credito che l'utente ha nei confronti del GSE.
Il valore in euro dell'energia immessa [CEI, kWh immessi x PUN] viene, tramite lo scambio sul posto, confrontata il valore in euro dell'energia prelevata. Il controvalore in euro dell'energia prelevata è l'energia elettrica prelevata anch'essa moltiplicata per il PUN [Oe, kWh prelevati x PUN]. A questo punto si confronta il controvalore in euro dell'energia elettrica immessa e il controvalore dell'energia prelevata. Il valore minimo tra i due viene chiamato controvalore in euro dell'energia scambiata.
A questo punto il GSE ha tutti i dati per calcolare il contributo dello scambio sul posto. Esso è la SOMMA tra il controvalore dell'energia scambiata e il prodotto tra un parametro, detto Cus, moltiplicato per l'energia scambiata [Es] che è il minimo tra l'energia elettrica immessa e l'energia elettrica prelevata.
Quindi il contributo in conto scambio dello scambio sul posto è:
Contributo in conto scambio = Min[Cei,Oe] + Cus x Es
Dato che l'energia prelevata e l'energia scambiata vengono valorizzate tramite lo stesso controvalore, PUN, diviene cruciale il termine Cus x Es cioe il controvalore in euro restituiti per i servizi di rete quali il trasporto e il dispacciamento. il Cus è tanto più alto quanto è alto il valore dell'energia scambiata e questo permette allo scambio sul posto di essere conveniente. Quindi il contributo in scambio sul posto non è altro che l'energia scambiata moltiplicata la somma di due fattori: il PUN e il Cus. Quindi
Contributo in scambio sul posto = [Cus+PUN] x Es
La somma di Cus e PUN si avvicina al costo sostenuto per il pagamento dei kWh prelevati con una differenza che può variare dal 10 % al 30 % in meno.
In questo modo tramite lo scambio sul posto si ottiene la restituzione del costo della bolletta elettrica sostenuta per un ammontare che varia dal 70 % al 90 %.
Come avvengono i pagamenti relativi allo scambio sul posto: I pagamenti effettuati dal GSE vengono corrisposti tramite due acconti semestrali di circa 1/4 del valore del contributo in conto scambio durante l'anno e un conguaglio annuale riferito ai dati dello scambio sul posto dell'anno precedente. Quindi praticamente nell'anno 2014 si pagano le bollette, si acqusiscono due acconti semestrali e nel 2015 (giugno) si percepisce il conguaglio dello scambio sul posto relativo all'energia scambiata nel 2014.
Nell'eventualità che l'energia immessa sia maggiore dell'energia prelevata, dato che entrambe vengono valorizzate con lo stesso coefficiente, PUN, si ha quel che viene definita una eccedenza. Questa eccedenza può essere liquidata in denaro (in occasione del conguaglio) oppure può essere riportata come "energia immessa aggiuntiva" per l'anno o gli anni successivi. Dato che l'impianto fotovoltaico viene progettato e dimensionato rispetto ai consumi dell'utente, se non si cambiano gli stessi consumi, è sempre conveniente farsi liquidare ogni anno le eccedenze in denaro. Va detto che tali eccedenze non sono parte dello scambio sul posto, ma sono una vera e pripria vendita che il GSE effettua per noi al prezzo del PUN gli introiti delle eccedenze devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi e quindi saranno decurtate rispetto allo scaglione di reddito IRPEF.
Veniamo ora ai costi dello scambio sul posto. Il GSE preleva automaticamente 15 Euro all'anno per impianti fino a 3 kWp, 30 Euro all'anno per impianti da 3 kWp a 20 kWp è 45 euro per impianti superiori a 20 kWp.
Considerando dunque anche il caso peggiore, cioè avendo restituito dal GSE solo in 70% del costo della bolletta elettrica si ha in seguente esempio pratico:
Se il Costo dell'energia elettrica dovuto al Consumo pre installazione impianto è 1000 euro si ha:
Costo della bolletta annuale dopo l'installazione dell'impianto elettrico: 600 Euro grazie all'autoconsumo
Restituzione del denaro anticipato da parte del GSE 600 x 0.7 = 420 Euro
Quindi con un impianto fotovoltaico in scambio sul posto si passa da un costo annuo di 1000 Euro ad un costo annuo di 600 - 420 = 180 Euro
Se si avranno anche eccedenze è molto probabile che anche i 180 euro vengano assorbiti dalla vendita dell'energia elettrica. Supponiamo però che tale eccedenza non vi sia.
Avevamo detto, nelle prime righe dell'articolo che i sistemi di accumulo al momento non sono convenienti, vediamo di dimostrarlo. Un sistema di accumulo ha un costo variabile tra i 3000 euro e i 6000 euro (6000 euro per quei sistemi di accumulo che al momento sappiamo essere rispondenti alle specifiche ENEL/Gestore). Se attraverso il solo scambio sul posto si passa da un pagamento per il costo dell'energia elettrica annuale di 1000 euro ad un pagamento di 180 euro e si spende anche solo 3000 Euro per il sistema di accumulo, ipotizzando nessuna manutenzione al sistema stesso per rientrare dell'investimento, ed ipotizzando di pagare solo 60 euro per la bolletta residua annuale si risparmiano 120 euro. Per risparmiare 120 euro annue in più se ne spendono 3000. Cosi i tempi di rientro risultano: 25 anni!!!!
Quindi ad oggi il solo vantaggio di un sistema di accumulo è non anticipare i costi della bolletta elettrica. Fintanto che lo scambio sul posto è in tale forma, la rete è il miglior sistema di accumullo possibile.
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